martedì 19 agosto 2014

Due chiacchiere su conoscenza, consapevolezza, predatori e prede.



Come ho più volte scritto:

Oltre il 90% delle situazioni a rischio di aggressione può essere risolto
in maniera pacifica e senza rischi, a patto di avere le opportune conoscenze e mettendo in atto i giusti comportamenti.

Come recita un vecchio adagio: "sapere è potere", quindi alla base del nostro corso di auto-protezione c'è la conoscenza.

Conoscenza innanzitutto del "nemico", cioè di ciò che è realmente la violenza, come nasce e come si sviluppa. Conoscenza di come agiscono i criminali e le persone violente, i loro trucchi ed espedienti, i loro rituali e le loro strategie. Conoscenza di quali sono i luoghi e le situazioni a rischio. Conoscenza di come si sviluppano i crimini violenti e le aggressioni... E via discorrendo.

Tutto sommato le prime lezioni trascorrono abbastanza piacevolmente e in completo relax, ma già queste prime nozioni cominciano a produrre i primi cambiamenti nel nostro modo di pensare e di agire, specialmente quando ci rendiamo conto che molti dei nostri comportamenti che fino ad allora ritenevamo perfettamente normali, sono in realtà potenzialmente pericolosi. Alcuni di questi, poi, sono ALTAMENTE pericolosi e ci mettono nello scomodo ruolo di "potenziale vittima designata".

Le lezioni successive riguardano invece un altro cardine dell'autoprotezione e cioè la consapevolezza.

Indipendentemente dalle motivazioni che le spingono ad agire, tutte le persone violente sono innanzitutto dei predatori, si comportano cioè allo stesso modo dei predatori del regno animale.

Una caratteristica che accomuna tutti i predatori - compresi quelli umani! - è che essi non scelgono mai le proprie vittime a caso, ma si avventano sempre sulle vittime che ritengono "più facili".
Potendo scegliere, il leone non si avventerà mai contro un esemplare adulto e nel pieno delle forze, ma preferirà i cuccioli, quelli ammalati o feriti, oppure quelli più vecchi.
Oltre a queste caratteristiche, però, ce n'è un'altra che rende "facile" una potenziale preda e cioè la possibilità di sorprenderla.

Quando una vittima viene colta di sorpresa, completamente impreparata, sarà spacciata nella maggior parte dei casi, indipendentemente dalla sua forza e dalla sua abilità.

Quante volte ci capita, quando guidiamo la macchina, oppure quando passeggiamo per la città, di essere assorti nei nostri pensieri? Fisicamente stiamo facendo una cosa e siamo in un determinato luogo, ma con la mente siamo "altrove". Questa situazione è quella che definiamo come "essere sovra pensiero". Magari stiamo osservando distrattamente una vetrina, ma con la mente siamo da tutt'altra parte. Forse stiamo ricordando qualche episodio che ci è capitato nell'ultimo week-end, oppure stiamo pensando alle bollette da pagare o a qualche problema lavorativo... Fatto sta che quando siamo in questo stato mentale siamo completamente inconsapevoli di ciò che facciamo e di ciò che ci circonda in quel momento, non siamo "qui e adesso", con la mente siamo "sfasati" spazialmente e temporalmente.
Questa sfasatura è tipicamente umana e diffusa ma è anche molto pericolosa perchè è quando siamo in questo stato mentale che ci succedono gli incidenti.
In alcuni contesti gli incidenti possono essere innocui, ad esempio se stiamo passeggiando il massimo che ci potrà succedere sarà di urtare un passante, ma già se siamo in macchina le cose potrebbero diventare più serie e pericolose!
Anche nel campo della sicurezza personale questo stato mentale è pericoloso, perlomeno in determinati contesti, perchè i potenziali predatori riconoscono subito una persona "sopra pensiero" e la catalogano immediatamente come "potenziale bersaglio".
Sarà facile sorpendere una persona in questo stato e sarà facile procurargli uno shock aggiuntivo che la renderà incapace di qualsiasi reazione.



La scelta delle vittime "più facili" è dettata dall'istinto, negli animali così come negli uomini e a tal proposito è interessantissimo l'esperimento eseguito nei primi anni '90 da alcuni criminologi statunitensi.

I ricercatori hanno innanzitutto filmato, per alcuni minuti, l'interno di un centro commerciale pieno di gente.
Il filmato è stato poi mostrato a diversi criminali incarcerati per crimini violenti, quali: scippatori, bulli, rapinatori da strada, stupratori ed assassini seriali, ecc... Che avevano il compito di indicare quali persone avrebbero scelto come vittime per i loro crimini.

I risultati sono stati sorprendenti: in più del 85% dei casi i criminali avevano le scelto le stesse identiche persone!

Naturalmente non dobbiamo essere sempre in costante stato di attenzione - andremmo facilmente in paranoia! - per questo nel corso si imparerà: quando, come e dove si dovrà prestare una particolare attenzione all'ambiente e alle persone che ci circondano.
Ancor più importante: impareremo verso CHI e COSA rivolgere la nostra attenzione. Una volta fatta questa verifica, potremo tranquillamente tornare ai nostri pensieri e avremo "perso" solamente alcuni istanti del nostro prezioso tempo.

E' un po' come quando si attraversa la strada. Prima di farlo, una persona prudente interromperà le proprie occupazioni e i propri pensieri e si accerterà che non stiano arrivando macchine poi, una volta attraversata la strada, ritornerà tranquillamente alle sue faccende.

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