domenica 10 agosto 2014

I Samurai occidentali.

In un precedente post avevo sottolineato quanto fossero sofisticati e terribilmente efficaci i metodi di combattimento a mani nude dei cavalieri medievali, ma la maggior parte delle persone conosce solo la parte ludica di queste tecnica, quella che poi si è evoluta nello sport olimpico della Lotta. I cavalieri, infatti, tenevano segrete le loro tecniche e in tutti gli antichi trattati gli autori raccamandano caldamente di non divulgarne le tecniche, specialmente ai contadini e ai borghesi.
Gli antichi chiamavano questa forma di lotta pacifica "Zoghi de' concordia" (giochi di concordia) ed infatti in essa venivano eliminate tutte le tecniche pericolose per i contendenti, ma quando si doveva lottare per la vita le cose cambiavano radicalmente e la Lucta (termine latino indicante la lotta a mani nude) diventava uno strumento micidiale.

Immagine tratta dal bellissimo "De Arte Athletica", anno 1480 circa.
Oltre che nelle numerose battaglie, guerre, guerricciole e scaramucce che costituivano la sua professione, il soldato di ventura doveva essere sempre pronto a fronteggiare agguati di sicari, banditi e briganti e ad usare la forza per difendere il suo onore, sia contro i suoi pari che contro qualche villico attaccabrighe. In questo caso le armi da guerra (lance, spade ad una e a due mani, mazze ferrate, ecc.) erano praticamente inutili ed acquistavano invece la massima importanza la Daga (un pugnale dalla lama lunga e sottile) e le tecniche di lotta a mani nude. Inutile dire che questi scontri erano particolarmente brevi, feroci e dall'esito quasi sempre mortale.


Negli scontri per la vita la Lucta, oltre alle prese, agli sgambetti e alle altre tecniche classiche, comprendeva calci, pugni, percosse, ginocchiate, testate e gomitate, punti di pressione, ecc. Insomma, un repertorio che non aveva niente da invidiare alle più sofisticate arti marziali orientali o ai moderni sport di combattimento, anzi!
Calci di ogni genere, colpi col taglio della mano, pugni a martello, gomitate, colpi col palmo della mano... Il tutto sapientemente combinato con prese, atterramenti, leve articolari ed altre tecniche "spacca ossa". Guardando gli antichi manuali italiani e tedeschi vien da pensare che cinesi e giapponesi siano passati da queste parti prima di inventare le loro arti marziali!

Come i loro colleghi giapponesi, gli antichi cavalieri europei avevano scoperto la terribile efficacia dei colpi eseguiti col taglio della mano e ne facevano largo uso.

Le tecniche della Lucta erano facili da eseguire, istintive e particolarmente efficaci, specialmente nella difesa contro gli attacchi di coltello, dove rimangono ancor oggi insuperate e migliori di molti metodi moderni.

Particolare tratto dal "Flos duellatorium", il manuale scritto da Fiore dei Liberi nel 1409.

Nessun commento:

Posta un commento