«Non capiterà mai a me, sono un tipo tranquillo e prudente, eppoi abito in una città tranquilla e nel mio quartiere c'è tutta gente per bene.»
«Nelle grandi città, forse, potrà anche capitare, ma qui da noi... Figuriamoci!»
«Non sono ricco, cosa volete che mi prendano? Al massimo la pensione o un centinaio di euro... No, non sono certo un buon bersaglio per i rapinatori!»
Questi sono alcuni dei commenti che si sentono in giro dopo la notizia di qualche scippo o rapina che ormai stanno diventando sempre più frequenti in tutta Italia e riassumono alcuni degli errati giudizi popolari riguardo a questi fastidiosi reati.
Tutti pensano che capiterà agli altri, in altre zone e in altri contesti, mentre in realtà il problema è ormai generalizzato e diffuso.
Molta gente pensa che i rapinatori preferiscano rivolgersi verso i luoghi dove ci sono tanti soldi, come le banche, le poste, le gioiellerie di lusso, ma in realtà non è così. Ormai questi posti sono protetti in maniera quasi "esagerata" ed è praticamente impossibile rapinarli.
Una rapina di così alto profilo richiede professionalità, meticolosa preparazione e pianificazione, calcolo dei rischi e degli imprevisti, notevoli capacità tecniche, intellettive e psicologiche... Insomma, questo è un compito che solo pochi e preparatissimi professionisti possono affrontare! La posta è alta, ma il rischio lo è ancora di più.
Molto più facili, invece, e molto meno meno rischiose, sono le "rapinette" da due soldi: i cento euro al passante, la borsetta alla signora, la pensione al vecchietto... Tanto più che questi reati sono penalmente poco rilevanti e con le leggi attuali, anche se la Polizia o i Carabinieri arrestassero i colpevoli, questi verrebbero prontamente rilasciati!
Queste rapine sono commesse sempre da piccoli delinquenti, drogati in astinenza, balordi, disperati... E questo le rende molto pericolose!
Ciò che accomuna quasi tutti gli eventi criminali di questo tipo è infatti la violenza, spesso gratuita!, l'agire in gruppo, oppure con la minaccia di armi di vario genere.
Il danno che si subisce in queste rapine non è tanto quello pecuniario, ma più che altro fisico e psicologico. Essere malmenati, picchiati, stuprate e in alcuni casi torturati (è successo proprio stanotte a Padova!) per qualche decina di euri fa davvero cascare le braccia. Eppure tutti questi crimini possono essere evitati e prevenuti... Se si sa come fare!
Le forze dell'ordine fanno quello che possono, ma è chiaro che non è più possibile delegare a loro la nostra sicurezza. Ognuno deve provvedere da sè alla propria incolumità e sicurezza! Questo, però, non vuol dire trasformarsi in "giustizieri" e girare armati fino ai denti per le vie della città!
La miglior forma di difendersi contro il crimine e la violenza è la prevenzione, cioè la messa in atto di una serie di misure, azioni, comportamenti e insegnamenti, utili a ridurre il rischio di essere coinvolti in simili eventi.
La prima prevenzione viene dalla conoscenza e purtroppo anche qui dobbiamo scontrarci con una desolante realtà: l'informazione è scarsa, frammentaria e spesso sbagliata o fuorviante. Le emozioni si mischiano alle polemiche e al pontificare pomposo di "tuttologi" ed esperti improvvisati che fanno più danni che altro, così il cittadino rimane confuso e senza indicazioni precise riguardo ad un sano e realistico comportamento preventivo.
Quello che manca è una cultura e una tecnica della sicurezza che permettano di affrontare il problema nella sua globalità e senza sconvolgere la nostra vita e le nostre abitudini e soprattutto senza farci vivere nella paranoia.
Oltre il 90% delle situazioni a rischio di aggressione può essere risolto in maniera pacifica e senza rischi, a patto di avere le opportune conoscenze e mettendo in atto i giusti comportamenti.
Il Metodo S.I.A. fornisce, appunto, queste conoscenze.
Per concludere, ecco alcuni estratti presi a caso dai giornali di oggi (ma ne ho tralasciati a decine!).
Ah, a proposito: conoscendo il Metodo S.I.A. TUTTE queste rapine si sarebbero potute facilmente evitare.
Dal sito: TRENTINO CORRIERE DELLE ALPI.
TRENTO, 11 agosto 2014.
Non riusciva a dormire e così ha deciso di farsi una passeggiata, ieri mattina verso le 6. Così è finito in via Gazzoletti. Immerso nei suoi pensieri quasi non si è accorto che tre giovani nordafricani lo avevano circondato. I tre gli hanno chiesto il portafoglio. Lui ha cercato di resistere, ma è stato spintonato e anche malmenato.
Il racconto dell’uomo è di quelli che mettono davvero timore. La sua è una disavventura che potrebbe capitare a chiunque si avventurasse in quella zona in ore non molte frequentate. L’uomo ha detto, appunto, che voleva fare una passeggiata. Ha aggiunto di essere sceso in strada all’albeggiare. Stava camminando per i fatti suoi quando è stato affrontato dai tre nordafricani. I tre lo hanno circondato e poi gli hanno chiesto il portafoglio. Il trentino ha cercato di fare resistenza. Ha provato ad accelerare il passo per sottrarsi a quella morsa tanto sgradita. Ma i tre non gli hanno dato scampo e lo hanno anche malmenato.
Dal sito: Roma Today
Eur, 11 agosto 2014. Accerchiato, aggredito e rapinato. Vittima un giovane romano di 24 anni preso di mira da un 'branco' di ragazzi all'alba di sabato 9 agosto. La rapina in viale America all'Eur poco prima delle 5 del mattino. Secondo quanto raccontato dalla vittima agli investigatori la rapina sarebbe stata compiuta da tre giovani con accento romano.
Dal sito: Il mattino di Padova.
PADOVA, 11 agosto 2014. Disabile dell’Arcella rapinato in casa: è accaduto in mattinata in via Ferrante Aporti, una laterale di via Saetta, a San Carlo. Un disabile di 74 anni è stato rapinato in casa e, secondo il suo racconto, anche malmenato. I malviventi gli hanno sottratto un orologio d’oro.
Sull’episodio stanno indagando i carabinieri di Padova.
Dal sito: La Gazzetta di Mantova.
BORGOFORTE, 11 agosto 2014. «Da un certo momento in poi non ricordo più nulla. Forse mi hanno colpito, o narcotizzato. So solo che appena mi sono ripreso ho visto quei due che si allontanavano e al collo non avevo più la catena». Valore commerciale cinquemila euro, affettivo infinito, «era un ricordo di mia madre». Gianni Ceresini è sconcertato, e arrabbiato con se stesso per essersi mostrato disponibile con i due uomini che l’hanno fermato con la scusa di chiedere un’informazione ma con l’intenzione di rapinarlo.
Dal sito Repubblica.it.
BOLOGNA, 11 agosto 2014. Un 83enne di Cavezzo, nel Modenese, è stato rapinato ieri sera, attorno alle 23, mentre stava rincasando da tre uomini che lo hanno spinto a terra mentre apriva la porta e poi lo hanno rinchiuso in bagno. Solo stamattina l'anziano è stato liberato da un passante.
I tre banditi avevano il viso coperto: l'anziano, prima di essere rinchiuso, ha consegnato il portafogli. I malviventi hanno poi rovistato nell'abitazione portando via anche un televisore.
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