mercoledì 16 luglio 2014

Alcuni effetti dei crimini violenti.

I crimini violenti, quali possono essere un'aggressione a scopo di scippo, di rapina, di stupro o per altri motivi, sono una realtà improvvisa, scioccante, brutale e pericolosa.
Mi scuso in anticipo se in alcuni casi userò un linguaggio volgare e degli esempi sgradevoli, ma la violenza E' volgare e sgradevole.
Immaginate questa scenetta.

Vi state dirigendo verso casa, pensando alla doccia che vi farete, alla pagella dei figli o alle bollette da pagare quando qualcuno sbuca improvvisamente dal buio, vi sbatte violentemente contro il muro e puntandovi un coltello alla gola vi urla:

«Ti ammazzo, stronzo! Dammi tutti i soldi o ti ammazzo! Ti ammazzo, hai capito? Ti taglio la gola!».

La sorpresa, la violenza improvvisa, le urla e la fredda lama del coltello che vi sentite sulla gola avranno il potere di far prendere una brutta “strizza” a chiunque, anche alle persone più calme e coraggiose.
La scarica di adrenalina vi farà drizzare i capelli in testa, i battiti del cuore saliranno a una frequenza da scoiattolo e sarete completamente alla mercè del criminale.
Altri sintomi tipici sono: tremore, sudorazione, ansia, percezione uditiva alterata, errata percezione del tempo e dello spazio, blocco mentale, perdita della memoria e diverse altre “piacevolezze”, fra le quali la più umiliante, specialmente per i maschietti, è la perdita di controllo di vescica e sfinteri, cioè ve la fate letteralmente addosso.
Degno di nota, inoltre, uno degli effetti meno conosciuti dello shock e della paura e cioè la perdita della “motilità fine”, cioè della capacità di eseguire il benchè minimo movimento complesso (come ad es. infilare le chiavi nella serratura) e questo spiega perché dei provetti campioni di arti marziali siano finiti pestati a sangue da un “bulletto di periferia” qualunque, senza alcuna preparazione fisica e tecnica.

I criminali conoscono benissimo questi effetti paralizzanti, li hanno imparati per esperienza diretta oppure da qualche vecchio “maestro dell'arte” e li applicano con sapiente malizia, spesso sotto l'effetto di droghe. Si, perché anche il criminale ha paura e di solito questi tipi (salvo le dovute eccezioni) non sono certo dei mostri di coraggio e ciò li rende molto pericolosi. Un altro caso tipico.

Siete in macchina, magari per andare al lavoro o ritornando verso casa. Il traffico, i semafori, i motorini che vi zigzagano attorno, sono stressanti, anche se ormai ci siete abituati... Quando, all'improvviso, un auto non rispetta lo stop e vi taglia bruscamente la strada. Frenatona, gran spavento. Suonate e tirate una serie di madonne in direzione di quel disgraziato. Lui naturalmente non vi sente, ma vi vede sbraitare verso di lui e vi risponde con la tipica “alzata” del dito medio.
Ma come? Quell'imbecille ha torto marcio e si permette anche di farvi il dito? Suonate ancora e gli mostrate il pugno, al chè il tipo si ferma, esce dalla macchina e si dirige verso di voi...
Naturalmente scendete anche voi per far valere le vostre ragioni:

«Ma chi ha dato la patente? Non hai visto che stav...».

Non riuscite a finire la frase perché l'altro, senza alcun preavviso, vi tirato uno sventolone di destro in faccia che abbatterebbe anche un bue. Cadete malamente all'indietro e sbattete la schiena e poi la testa sul marciapiede, mentre l'altro vi prende a calci e poi rimonta tranquillamente in macchina e si allontana.
Provate a rialzarvi ma la testa comincia a girarvi, vi sentite le gambe di gelatina e dopo qualche incerto passetto da ubriaco, ricadete di nuovo a terra come un sacco di patate. Se vi va bene vi risveglierete all'ospedale.

Un'ultima scenetta, tanto per completare il quadro. Siete una donna che ha appena fatto la spesa e scendete nel parcheggio sotterraneo, verso la vostra macchina, quando all'improvviso qualcuno vi molla uno scapaccione così violento che vi sbatte a terra. Siete ancora lì doloranti e confuse quando il bruto vi sale sopra e vi da altri tre o quattro ceffoni, poi vi appoggia un taglierino sulla guancia e vi sussurra:

«Se provi a urlare ti ammazzo.».

Sul seguito è meglio soprassedere.

Queste non sono scenette inventate di sana pianta ma sono alcune delle più tipiche e sempre più diffuse aggressioni che accadono tutti i giorni in tutto il mondo. E non sempre finiscono “bene”, a volte l'aggressore non si accontenta dei vostri soldi, del vostro corpo o di una “lezione”, ma può andare oltre.

Meno conosciuti, ma altrettanto sgradevoli, sono gli effetti postumi di un'aggressione. La paura può diventare un nemico che lavora dall'interno per distruggerci e questo succede in in due casi:

a) quando ci logora per una esposizione troppo lunga e ripetuta alla minaccia;
b) quando si trasforma in panico;

Uno degli esempi noti del primo caso è quello dei soldati americani che sono rimasti a lungo sulla linea del fronte in Iraq. Molti tra quelli che NON hanno riportato ferite nei combattimenti,  hanno comunque sviluppato una sindrome post traumatica da stress (P.T.S.D.) che li ha accompagnati al rientro in patria.
L'essere esposti alla minaccia quotidiana degli attentati e dei cecchini, ha determinato in questi soldati alterazioni durature nella personalità e nella sfera emotiva, in grado di compromettere a volte in modo tragico il loro reinserimento nella vita civile. Tra questi reduci, non mancano casi di suicidio, episodi di violenza incontrollata, o il ricorso a droghe. Tali comportamenti sono sicuramente riconducibili alle alterazioni durature nella sfera emozionale determinate in modo cumulativo dal trauma quotidiano.

Senza voler andare troppo lontano, disturbi analoghi possono essere osservati a casa nostra in certe categorie professionali particolarmente esposte al pericolo, come poliziotti, gioiellieri, tabaccai, questi ultimi magari reduci da numerose rapine a mano armata.
Oppure, sempre nella quotidianità più vicina a noi, possiamo imbatterci in casi di violenza protratta ai danni di mogli e figli in situazioni di degrado famigliare o sociale.

Una paura protratta come questa, oltre a danneggiare la sfera psicologica, ha un impatto distruttivo anche sul corpo, determinando, sulla distanza, una miriade di disturbi fisici e malattie vere e proprie. Tra i più importanti ricordiamo i danni all'apparato gastro-intestinale e circolatorio (il cuore in primo luogo), ma anche certi tipi di tumore potrebbero essere correlati a forti stress emotivi sufficientemente protratti.

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